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Scopri la storia dello skateboard con "The SUPER Skateboard History", dalle origini ai giorni nostri

Scopri la storia dello skateboard con "The SUPER Skateboard History", dalle origini ai giorni nostri

La storia dello skateboarding: dalle origini ai giorni nostri

Lo skateboarding non è solo uno sport.
È una cultura che attraversa generazioni, stili di vita e continenti.

Nato come passatempo improvvisato, lo skate divenne un fenomeno globale.
Oggi è anche disciplina olimpica.

In questo articolo ripercorriamo la sua evoluzione dagli anni ’50 fino ai giorni nostri.


Le origini: gli anni ’50 e ’60

Lo skateboarding nasce in California alla fine degli anni ’50.
I surfisti, nei giorni senza onde, cercavano un modo per “surfare l’asfalto”.

Montarono ruote in metallo o argilla su tavole di legno.
All’inizio era un gioco domestico.

Presto lo skate si diffuse tra i giovani americani.
Le prime aziende, come Roller Derby e Makaha, iniziarono a produrre skate in serie.

Negli anni ’60 apparvero le prime competizioni e riviste dedicate.
Lo skate era visto come moda passeggera.
Non aveva ancora un’identità consolidata.
(Approfondisci le origini → Origini dello skateboarding.)


La rivoluzione degli anni ’70

La svolta arrivò negli anni ’70 grazie a due fattori chiave.

Ruote in poliuretano (1972)

Inventate da Frank Nasworthy.
Permisero uno scorrimento più fluido e sicuro.

La Zephyr Team (Z-Boys)

A Venice Beach emersero talenti come Tony Alva e Stacy Peralta.
Portarono lo stile del surf nello skate.

In California, la siccità lasciò molte piscine vuote.
Gli skater le trasformarono in rampe perfette.
Questo fenomeno fu chiamato pool riding.

Il pool riding portò allo sviluppo del vert skateboarding.
(Scopri la scena Z-Boys → Z-Boys e Venice Beach.)

Skater anni '70 con t-shirt streetwear a Venice Beach, California


Gli anni ’80: lo skate come cultura urbana

Negli anni ’80 lo skate cambiò volto.
Se i ’70 furono dominati dalle rampe, gli ’80 videro nascere lo street skateboarding.

La città divenne un parco giochi.
Muretti, corrimani e scale furono utilizzati come ostacoli naturali.

Rodney Mullen inventò trick fondamentali come l’ollie.
L’ollie è ancora oggi base di molte evoluzioni.

Lo skate si intrecciò con musica punk e hip hop.
La moda streetwear e la grafica delle tavole divennero parte integrante della cultura.

Nacquero brand iconici come Powell Peralta, Vision e Santa Cruz.
Le videocassette diffusero lo stile skate nel mondo.
(Trick principali → Trick fondamentali.)

Skater anni '80 esegue trick di street skate in città con outfit streetwear


Gli anni ’90: l’esplosione globale

Negli anni ’90 lo skateboarding divenne mainstream.
Brand e sponsor trasformarono molti skater in professionisti.

Lo street skating dominò la scena.
Spot urbani divennero leggendari.
Esempi celebri: Embarcadero di San Francisco e Love Park di Philadelphia.

Videogiochi come Tony Hawk’s Pro Skater avvicinarono milioni di ragazzi allo skate.
Tony Hawk divenne icona dopo il 900 del 1999.

Lo skate smise di essere solo controcultura.
Divenne fenomeno globale di massa.
(Spot famosi e cultura → Skatepark e spot famosi.)

Tony Hawk esegue trick allo skatepark Embarcadero di San Francisco negli anni '90


Gli anni 2000: professionismo e media

Con il nuovo millennio lo skate si consolidò.
Contest come gli X Games aumentarono la visibilità degli atleti.

Riviste, video e Internet contribuirono all’espansione della disciplina.
Il livello tecnico crebbe e i trick diventarono più complessi.

Si svilupparono fusioni tra street e vert.
Nacquero nuove discipline come il mega ramp.
La cultura skate entrò in musica, cinema e moda.
(Articoli e media → Skate e media.)

Skater esegue trick su mega ramp durante X Games anni 2000


Gli anni 2010: skateboarding e lifestyle

Negli anni 2010 lo skate divenne uno stile di vita.
Non era solo sport.
Brand come Supreme, Palace e Vans portarono lo skate nella moda globale.

Collaborazioni con Nike e Adidas rafforzarono l’impatto streetwear.
YouTube e Instagram permisero a nuove generazioni di emergere senza canali tradizionali.

Lo skate divenne più inclusivo.
Aumentarono skater donne e nuove comunità nel mondo.
(Moda e streetwear → Skate e moda.)

Skater urbano moderno con outfit streetwear, t-shirt Supreme e felpa Palace


Lo skateboarding oggi: dalle strade alle Olimpiadi

Nel 2021 lo skate debuttò alle Olimpiadi di Tokyo.
La disciplina passò dalla controcultura all’istituzionalizzazione.

Oggi lo skate è praticato in ogni continente.
Si costruiscono skatepark in molte città.
Il livello tecnico continua a salire.

Nonostante il riconoscimento ufficiale, lo skate mantiene la sua anima ribelle.
È una forma di espressione personale.
(Per informazioni competitive → Skate alle Olimpiadi.)

Skater alle Olimpiadi di Tokyo 2021 esegue trick sullo street course


Conclusione: quale futuro per lo skateboarding?

La storia dello skate è una trasformazione continua.
Da tavole con ruote di metallo a sport olimpico.
Da sottocultura a fenomeno globale.

Il futuro porterà nuove evoluzioni tecniche.
Ci sarà un legame più forte con arte, moda e musica.

Lo skate non è solo trick.
È un modo di vivere la città e di esprimere se stessi.
(Se sei curioso di iniziare → Guida per principianti.)


Per approfondire

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